mercoledì 14 novembre 2012

14 novembre: a Roma cariche di polizia, ma gli studenti non mollano. Annunciano nuove mobilitazioni

Erano scesi in piazza in 150.000 il 27 ottobre, ma una gran parte di loro lo avevano annunciato che era solo l'inizio. E lo hanno dimostrato oggi proprio loro: sono gli studenti e i lavoratori di "quella piazza" che, armati di striscioni e cori unanimi (Noi la crisi non la paghiamo!), sono scesi di nuovo in strada per manifestare contro le politiche di austerità del governo Monti e lo hanno fatto mettendo in atto uno sciopero europeo che ha visto come protagonisti i paesi maggiormente colpiti dalla crisi, vale a dire Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. La diretta seguita in Italia su controlacrisi.org ci ha permesso di seguire lo svolgimento dello sciopero nel nostro Paese: a guidarli forza, energia e soprattutto una determinante volontà da parte degli studenti e dei lavoratori di contrastare questo governo per far valere ciascuno i propri diritti. Da Milano a Palermo le piazze gremite di manifestanti con striscioni alla mano e accompagnati da cori ormai ben noti, ma che fa sempre bene ricordare: "Noi la crisi non la paghiamo", e ancora: "Tutti insieme famo paura". Da Nord a Sud, dunque, una sola fotografia. Un'unica voglia di riscatto. A rovinare questo corteo “lungo come l'intera Italia” tafferugli e scontri che, a partire da Milano, dove ci sono stati i primi feriti nella tarda mattinata hanno raggiunto “la peggio” proprio nella Capitale dove sono stati registrati scontri e cariche.(link video scontri polizia) Il bilancio arriva a otto arresti, otto persone denunciate e più di 140 identificate. Gli studenti riferiscono di decine di feriti mentre tra le forze dell'ordine sono 16. Cos’altro aggiungere? Solidarietà con i 50.000 studenti manifestanti. Da condannare le cariche da parte delle forze dell’ordine nei confronti di questi giovani manifestanti che si sono dovuti chiudere a ''testuggine'' con scudi di gommapiuma e i caschi. Ma, come se non bastasse le forze dell’ordine per disperdere il corteo hanno scelto di utilizzare anche jeep blindate. Non dimentichiamo che oggi in piazza c’erano anche minorenni: va detto, va ribadito, va sottolineato. Minorenni che si sono ritrovati costretti a chiamare i genitori: ''Mamma, papà la polizia ci ha fermato, veniteci a prendere”. Una testimonianza per lasciare voce a chi c’era: “E' la prima volta che partecipo a una grande manifestazione – ha spiegato una quattordicenne - non immaginavo che oggi potesse succedere una cosa del genere. Sono venuta per rivendicare il diritto all'istruzione, non per sfilare assieme ai vandali' E comunque alla fine di tutto, dulcis in fundo, compare anche lui, il Sindaco Alemanno. Lui non ci sta a questi cortei e cerca il consenso del Governo: “Bisogna dare una vera regolamentazione alle manifestazioni nella Capitale d'Italia, non si può continuare su questa strada che rischia di travolgere la vita della nostra citta”. Cose già dette, no? E ancora: ” La presenza di tutti questi cortei - ha dichiarato – è inaccettabile. Oggi Roma è stata totalmente invasa''. Affermazioni inquietanti dal momento che gli studenti erano in piazza per i loro diritti. Dev’essere per questo che fine di questa giornata resta la rabbia per gli scontri, ma è più forte e incoraggiante l’ammirazione per questi 50.000 giovani che non si arrendono a un governo che sta minacciando l’esistenza della scuola pubblica. E soprattutto va ricordato che dopo la faticosa giornata loro, gli studenti, non si fermano, ma proseguono e lo fanno lanciando un appuntamento per un nuovo incontro: domani mattina in una conferenza stampa che avrà luogo presso la facoltà di Lettere della Sapienza alle 12 annunceranno infatti le date delle prossime mobilitazioni. Chapeaux agli studenti! i. borghese